I cloruri.
Cosa sono i cloruri.
I cloruri sono composti inorganici contenenti cloro. Numerosi cloruri si trovano in natura come minerali. Il più noto è il sale da cucina (cloruro di sodio NaCl) ma nell’acqua ne sono presenti molti altri tra cui i cloruri di alluminio (AlCl3), calcio (CaCl2) e potassio (KCl). Lo ione cloruro costituisce lo 0,045% della crosta terrestre, mentre l’acqua di mare contiene 19,4 g Cl/L. Quindi, la presenza di cloruri nell’acqua ha generalmente origine minerale, poiché le acque se ne arricchiscono durante il passaggio attraverso le rocce sedimentarie. Tuttavia i cloruri possono avere anche origine organica e in tal caso hanno elevate concentrazioni e sono indicatori di inquinamento provocato da scarichi civili e industriali o pratiche zootecniche.
![Cascata cascata di acqua](https://www.aduedi.it/wp-content/uploads/2016/11/Cascata.jpg)
Non ci sono studi che dimostrano la tossicità dei cloruri. Tuttavia il DLgs 31/2001 stabilisce la concentrazione massima di cloruri nell’acqua potabile pari a 250 mg/L. Alte concentrazioni di cloruri, anche al di sotto del limite, possano conferire all’acqua un odore sgradevole e un sapore salino, aumentano la conducibilità elettrica delle acque e conseguentemente il residuo fisso.
Il cloro, inoltre, viene utilizzato nel trattamento delle acque a scopo potabile per la loro disinfezione, grazie all’elevata capacità ossidante. Il processo normalmente effettuato dagli enti di gestione è la clorazione, cioè l’aggiunta di ipoclorito di sodio (NaClO) all’acqua; le proprietà di disinfezione dell’ipoclorito si basano sullo sviluppo di acido ipocloridrico e ossigeno. Questi due composti sono in grado di uccidere i microrganismi danneggiandone le membrane protettive. L’efficacia della disinfezione e’ funzione del pH dell’acqua e avviene preferibilmente quando il pH è compreso fra 5.5 e 7.5 La concentrazione di ipoclorito di sodio viene determinata come cloro residuo libero e secondo la normativa italiana non può superare il valore di 0,2 milligrammi per litro, parametro monitorato dai gestori. La relazione tra il cloro aggiunto nella disinfezione e potabilizzazione delle acque è illustrata nell’immagine in basso.
Infine, con alcuni semplici accorgimenti è possibile eliminare l’odore e il gusto di cloro agendo proprio sul cloro residuo libero, facendo riposare l’acqua di rubinetto qualche decina di minuti in una caraffa aperta prima del consumo e conservandola in frigo in una bottiglia con tappo non ermetico per consentire l’evaporazione del cloro libero residuo.
![cloruri nell’acqua schema esemplificativo cloruri](https://www.aduedi.it/wp-content/uploads/2016/11/richeista-cloro.png)
Cosa fare se avvertiamo odore di cloro nell’acqua del rubinetto
Con un semplice accorgimento è possibile eliminare l’odore e il gusto di cloro: facendo riposare l’acqua qualche decina di minuti in una caraffa aperta prima del consumo e conservandola in frigo in una bottiglia con tappo non ermetico per consentire l’evaporazione del cloro libero residuo.